Come Udicon monitoriamo da anni ciò che accade nelle famiglie italiane: le abitudini di spesa, le difficoltà quotidiane, le paure e le aspettative. Lo facciamo perché riteniamo che ogni cittadino debba avere strumenti concreti per scegliere in autonomia e con serenità.
Novembre è il Mese dell’Educazione Finanziaria e con la nostra ultima indagine insieme all’istituto Piepoli abbiamo voluto capire quanto le persone si sentano preparate a gestire i propri soldi. I risultati parlano chiaro: quasi uno su cinque non riesce a risparmiare nulla, mentre il 44% di chi mette da parte qualcosa lo lascia sul conto o in contanti. È un atteggiamento comprensibile in tempi incerti, ma che spesso non permette di costruire un domani più solido. Eppure, c’è un elemento molto incoraggiante: il 49% degli italiani vuole essere più preparato. Chiede di imparare come gestire il denaro, come risparmiare, come tenere sotto controllo il bilancio familiare. È un segnale di responsabilità, di chi guarda avanti anche quando il presente è complicato.
Dalla ricerca emerge anche una richiesta precisa su chi dovrebbe occuparsi di educazione finanziaria:
-banche e consulenti per il 28%, -la scuola per il 24%,
-le istituzioni pubbliche per il 22%.
E tra i più giovani la scuola arriva al 37%, a conferma di quanto questa competenza debba far parte della formazione di ciascuno. C’è un ulteriore dato da non sottovalutare: solo un italiano su dieci si sente davvero sicuro nel gestire i propri soldi. E una donna su tre dichiara di avere poche conoscenze finanziarie. Questo ci dice che il divario informativo esiste e va colmato, affinché nessuno resti indietro. Per questo riteniamo che l’educazione finanziaria non possa essere un tema per pochi esperti. Serve nelle scuole, serve nei momenti della vita in cui bisogna decidere, dalla scelta di una bolletta, all’acquisto di un elettrodomestico, a un piccolo investimento. Capire i soldi vuol dire proteggere sé stessi e la propria famiglia, evitare truffe, pianificare il futuro con più fiducia. Come Udicon continueremo a svolgere il nostro ruolo raccogliendo dati, ascoltando le esigenze dei cittadini, offrendo informazione e orientamento in modo semplice e accessibile. La conoscenza è un bene comune e la consapevolezza economica è un tassello decisivo per la qualità della vita di tutti.