Seleziona una pagina
Presidente Nazionale

Telemarketing selvaggio: un passo avanti, ma non basta

Martina Donini

Chi non si è mai trovato a ricevere telefonate da numeri sconosciuti a tutte le ore, con offerte improbabili o addirittura sospette? Il cosiddetto telemarketing selvaggio è diventato una delle piaghe quotidiane per milioni di cittadini. Non si tratta solo di fastidio ma di vere e proprie molestie che spesso nascondono trappole e raggiri.

Da poche settimane è scattata una novità importante. L’Agcom, anche grazie al lavoro portato avanti dalle associazioni dei consumatori che da anni denunciano il fenomeno, ha imposto agli operatori telefonici di bloccare le chiamate provenienti dall’estero che utilizzano finti numeri italiani. Una tecnica, nota come spoofing, che consentiva a call center e truffatori di fingersi banche, gestori di energia o persino autorità pubbliche. Un trucco che ingannava i consumatori, inducendoli a rispondere convinti di trovarsi davanti a un interlocutore affidabile. È giusto riconoscere che questo è un passo avanti, atteso da anni e che finalmente si colpisce un meccanismo che ha alimentato un mercato illecito vastissimo.

Ma non possiamo accontentarci. Chi opera nell’illegalità non si ferma davanti a una nuova regola, trova subito il modo di aggirarla. Oggi i filtri riguardano solo i numeri fissi. Per quelli mobili bisognerà attendere novembre. Nel frattempo i call center fuorilegge continueranno a colpire e, grazie a tecnologie sempre più sofisticate, sono pronti a reinventarsi. Il rischio è quello di ritrovarci, tra qualche mese, nella stessa identica situazione: cittadini stanchi, che smettono di rispondere al telefono per paura di una truffa, con la conseguenza paradossale di perdere anche chiamate importanti.

Bloccare i numeri falsi è un inizio, ma da solo non basta. Servono controlli puntuali, sanzioni applicate davvero e una vigilanza costante sul settore, perché la creatività dei truffatori non smette mai di reinventarsi. E serve anche più consapevolezza da parte dei consumatori. Le Autorità ricordano che non bisogna mai dire “sì” con fretta, che ogni contratto deve arrivare in forma scritta e che si può sempre ripensarci entro 14 giorni. Sono diritti semplici, ma possono fare la differenza.

Il messaggio per noi è chiaro. Bene i passi avanti ma servono soluzioni strutturali e durature. Non bastano provvedimenti a metà o interventi temporanei, occorre un quadro normativo forte, stabile e applicato, che garantisca ai consumatori la protezione che meritano.

Set 2025

Altro in

Saldi estivi: affari veri o abbagli stagionali?

Anche quest’anno i saldi estivi sono partiti puntuali a inizio luglio, e come sempre hanno acceso il dibattito tra aspettative e trappole. Perché diciamolo: chi non ama l’idea di fare un affare? Ma tra cartellini riscritti, sconti “finti” e piattaforme online...

I 20 anni del Codice del Consumo, tra passato, presente e futuro

C’è un compleanno importante che riguarda tutti noi, anche chi magari non sa nemmeno di doverlo festeggiare. Parlo del Codice del Consumo, che quest’anno compie vent’anni. Due decenni in cui questa legge a tutela del consumatore, entrata in vigore nel 2005, ha fatto...

Altro in

Saldi estivi: affari veri o abbagli stagionali?

Anche quest’anno i saldi estivi sono partiti puntuali a inizio luglio, e come sempre hanno acceso il dibattito tra aspettative e trappole. Perché diciamolo: chi non ama l’idea di fare un affare? Ma tra cartellini riscritti, sconti “finti” e piattaforme online...

I 20 anni del Codice del Consumo, tra passato, presente e futuro

C’è un compleanno importante che riguarda tutti noi, anche chi magari non sa nemmeno di doverlo festeggiare. Parlo del Codice del Consumo, che quest’anno compie vent’anni. Due decenni in cui questa legge a tutela del consumatore, entrata in vigore nel 2005, ha fatto...