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Consumi e società

Rivoluzione 5G: le grandi certezze oltre i piccoli dubbi

Redazione

Abbiamo chiesto all’Amministratore Delegato di Fastweb, Alberto Calcagno, di snocciolarci i dubbi sul tema del 5G e sui cambiamenti che apporterà.

Il 5G, la quinta generazione di connessione mobile, sta per arrivare. Si tratta di una delle innovazioni tecnologiche più importanti degli ultimi anni, destinata a cambiare radicalmente il nostro modo di connetterci a internet. Per capire cos’è il 5G basterebbe fare un paragone con la rete attuale: la nuova generazione sarà 20 volte più veloce del 4G, con una velocità di download fino a 10 volte superiore a quella di oggi. Ma la parola 5G ormai sembrerebbe aver sollevato numerose polemiche nonostante, almeno a primo impatto, non sembrerebbero trapelare punti di negatività. Attualmente la nostra connettività per la telefonia mobile dipende da “celle” che permettono di collegarci a internet: basti immaginare che con il 4G oggi ogni singola cella può trasferire dati pari a 1 Gbps, mentre con il 5G la capacità verrà ampliata fino a far sostenere a ogni singola cella una velocità pari a 20 Gbps (20 gigabit al secondo per cella, con una media per utente di almeno 1 gigabit). Le capacità del 5G apporteranno dei benefici ad un target che va ben oltre il singolo utente, in quanto si tratta di una rivoluzione che non avverrà soltanto grazie alla velocità delle reti, ma anche per la bassissima latenza – il tempo d’attesa affinché avvenga la connessione tra due dispositivi – che passerà dai 20/40 millisecondi di oggi fino a circa 2 millisecondi, rendendo le comunicazioni veramente istantanee. Ma come ogni nuovo sviluppo tecnologico, si teme che il 5G abbia il suo tallone d’Achille…

Alla luce delle numerose polemiche sul 5G, riteniamo sia utile fare chiarezza sull’argomento partendo dalle basi. Ci piacerebbe spiegare nel dettaglio quali sono i vantaggi del 5G e gli eventuali rischi.

La rete di quinta generazione è una trasformazione dirompente della rete fissa e mobile, un grande traguardo per la digitalizzazione del Paese, per la competitività delle industrie e per il nostro modo di comunicare e vivere. Le evoluzioni delle reti mobili dal 2G, al 3G fino all’attuale 4G hanno rappresentato dei salti quantitativi di velocità. Il 5G è invece una discontinuità tecnologica, perché permetterà servizi completamente differenti rispetto agli attuali, e rappresenterà un volano positivo per lo sviluppo della società e delle imprese, con ricadute positive a livello economico, occupazionale, sociale e culturale. Oltre a cambiare le abitudini degli utenti, che saranno connessi con i loro device a una rete ultra-performante, lo sviluppo di reti 5G sarà fondamentale per abilitare l’Internet delle cose e servizi in grado di rivoluzionare la vita di tutti i giorni, trasformando le città in sistemi intelligenti e i settori chiave della nostra economia come l’industria, il settore automobilistico, l’istruzione, il turismo, la sicurezza e la salute: si pensi ad esempio alla comunicazione tra auto autonome o ad una gestione più fluida del traffico per il trasporto pubblico, al dispiegamento di sciami di droni per l’agricoltura di precisione o al controllo da remoto di robot che devono eseguire operazioni chirurgiche. È per tutte queste ragioni che il 5G non rappresenta solo un passo in avanti, ma una vera e propria rivoluzione. La più importante innovazione digitale dall’invenzione del web, che promette di rendere il mondo attorno a noi più sostenibile, più efficiente, più sicuro. In una parola: più smart.

Tra le varie notizie che circolano sul web ce n’è una, molto frequente, che riporta che le frequenze del 5G non sono mai state sperimentate, ma quali sono le bande di frequenze del 5G? Cosa cambia rispetto all’attuale 4G?

C’è molta confusione sul tema. Ritengo sia scorretto parlare di effetti elettromagnetici legati al 5G, perché non c’è nessuna peculiarità del 5G rispetto alle tecnologie mobili precedenti. Per il 5G, come per qualunque sorgente di onde elettromagnetiche valgono i limiti e la specifica tecnologia è completamente irrilevante, conta solo la frequenza e la potenza utilizzate. Il 5G utilizzerà infatti porzioni di spettro già utilizzate da molti anni: frequenze intorno a 700 MHz sono quelle usate dagli impianti televisivi, le frequenze dei 3.4-3.8 GHz sono adiacenti a quelle giàin uso per i sistemi 4G, mentre le frequenze a 26-28 GHz, dette “a onde millimetriche”, sono già utilizzate per i ponti radio e per i sistemi satellitari. Quindi da questo punto di vista non c’è nulla di nuovo o di ancora non studiato nel 5G. Inoltre, quando si parla del fatto che verrà aumentato il numero di antenne, è vero, ma non viene mai sottolineato il fatto che questo ha come diretta conseguenza la diminuzione della potenza emessa dalle stesse. E comunque confrontando i limiti di elettrosmog imposti dalla legge italiana (6 V/m), abbiamo valori molto più restrittivi rispetto ad altri stati europei e non (se pensiamo a Germania, Francia, Olanda e Regno Unito dove la soglia è di 58 V/m o Stati Uniti dove è 61 V/m). Per quanto attiene ai potenziali rischi, come per altri campi, ritengo ragionevole e di buon senso attenersi agli studi ufficiali degli organismi scientifici internazionali accreditati, come ad esempio il WHO o l’ICNIRP, che hanno confermato l’assenza di rischi per la salute umana di questa tipologia di onde. Aldilà di questo, l’atteggiamento scettico nei confronti di una nuova tecnologia non è nato con il 5G. Di fatti, non è la prima volta nella storia che di fronte ad una novità scientifica il mondo ha reagito con una sorta di sentimento di terrore. Però le paure vanno analizzate e affrontate con il dialogo e lo studio e mai trattate con sufficienza, al fine di evitare di prendere decisioni che potrebbero rallentare o impedire il progresso.

Sappiamo che il 5G apporterà numerosi cambiamenti in molti settori come nella sanità, nella gestione delle infrastrutture… Quali sono i cambiamenti reali che avverranno nel settore delle telecomunicazioni?

Il 5G è una grandissima opportunità per la ripartenza. Pensiamo a quanto accaduto nel corso della recente emergenza sanitaria. Durante il lockdown le reti di telecomunicazione sono diventate il tessuto connettivo del Paese consentendo a tutti noi di continuare a lavorare, studiare, mantenere rapporti familiari e sociali. Ma tutti, restando a casa, abbiamo contribuito di settimana in settimana ad un aumento dei dati di traffico che è stato fortissimo: sul fisso del 60% e sul mobile del 30%. Su nessuna altra infrastruttura si è registrato un incremento di questo tipo. Le reti di Tlc hanno dato grande prova di resilienza, ma il trend di crescita del traffico dati è costante e va oltre il Covid-19, in quanto accompagna la digitalizzazione di tutta una serie di processi che non riguarderà solo le telco ma tutti i settori. Per questo motivo bisogna accelerare e rendere le infrastrutture sempre più performanti, puntando su banda ultralarga, 5G e Fwa, e investire sulle persone per formare in modo adeguato quelle competenze digitali necessarie per lo sviluppo economico e sociale del Paese.

Ago 2020

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