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Presidente Nazionale

Legge di Bilancio 2020, alcune buone novità

Denis Nesci

Non poteva aprirsi in modo migliore il nuovo anno che ci ha riservato un gran bel regalo, scongiurando il solito inquietante mostro dell’aumento dell’iva.

Una buona notizia quindi, che va a sommarsi ad una serie di provvedimenti su cui non si può altro che esprimere un apprezzamento, in quanto se da un lato “punisce” i vizi degli italiani legati alle dipendenze (vedi fumo e gioco d’azzardo), d’altro canto prevede bonus e aiuti per famiglie in difficoltà e consumatori virtuosi. Il primo riguarda le utenze, introducendo un bonus sui rifiuti e l’incremento della soglia per la richiesta dei bonus sociali, che passa a 8.256 anche per gas e luce, ma l’aspetto senza dubbio più eclatante della legge è stato sicuramente quello relativo alle cosiddette bollette pazze, il più grande riconoscimento a favore dei consumatori degli ultimi anni.

Nel concreto è stato fatto un passo avanti incrementando le tutele a favore dei consumatori colpiti, ingiustamente, dalle bollette pazze, ovvero quelle bollette recapitate ai contribuenti che presentano errori di fatturazione. Per mettere freno a questa pratica, nella legge di bilancio è stato introdotto, accanto al rimborso, un risarcimento del 10% della somma indebita addebitata al consumatore, tale provvedimento è esteso a tutti i gestori di energia elettrica, gas, acqua, utenze telefoniche e pay tv.

E poi ancora, tra le nuove misure è stato introdotto una sorta di bonus famiglia, che consentirà l’attribuzione della classe di merito più bassa su tutti i mezzi posseduti all’interno dello stesso nucleo familiare. La normativa già in essere prevedeva la possibilità di acquisire nel nucleo familiare la classe di merito migliore, ma solo su nuovi acquisti di mezzi o di stessa tipologia. Ora, con la modifica approvata al codice delle assicurazioni, tutte le famiglie usufruiranno di un sostanzioso sconto. La nuova normativa di fatto va ad ampliare il già in vigore decreto Bersani, andando a cambiare il meccanismo di attribuzione della classe di merito sulle polizze, per auto e moto nuove e già in essere. Con l’entrata in vigore della norma tutti i componenti del nucleo familiare si vedranno riconosciuta la classe di merito più bassa.

Altra importante novità in materia di sicurezza stradale, tanto attesa, riguarderà i diffusissimi monopattini elettrici liberi di circolare sulle strade con velocità massima di 20 km/h e senza patente ed assicurazione. Nello specifico possono circolare ovunque sia consentito alle biciclette, mentre è assolutamente vietata la circolazione sulle autostrade, strade extraurbane e marciapiedi.

È possibile circolarci anche fuori dai centri abitati e nelle aree pedonali, ove non siano indicati particolari ed espressi divieti di circolazione, conditio sine qua non che il monopattino elettrico non superi i limiti fissati dalla normativa: 500 Watt di potenza e 20 km/h di velocità. Dalla lettura dell’articolo 1, comma 75, dell’ultima Legge di Bilancio (160/2019), non è esplicato in maniera chiara se nelle aree pedonali la velocità dei monopattini elettrici vada regolata sui 6 km/h, come prevede il Decreto Ministeriale.

Insomma, non mancano sicuramente elementi meritevoli di plauso, anche se su molto c’è ancora da lavorare, approviamo gli sforzi volti a debellare la piaga dell’evasione fiscale, come gli scontrini telematici, ma allo stesso tempo è necessario applicare severe sanzioni ai furbetti che rifiutano il pagamento tramite carte, d’altro canto, anche l’Ufficio parlamentare di bilancio ha sottolineato come gli scontrini elettronici potrebbero rivelarsi insufficienti a far riemergere il nero, in quanto alto sarebbe il rischio di accordi tra acquirente e venditore per evitare ricevute e le nuove procedure sarebbero utili solo ad evitare che coloro i quali siano già nella rete del fisco evadano. Il pericolo è che l’Italia non riesca a recuperare l’1,2 miliardi di euro previsti per questa operazione e che a pagare per queste previsioni troppo ottimiste siano, ancora una volta, i cittadini che rischiano, qualora il piano del Governo dovesse fallire, di doversi accollare un aumento dell’Iva, tassa iniqua e penalizzante per i meno abbienti.

Denis Nesci

Gen 2020

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